Viabilità cattedrale

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Vi chiederete perché ogni giorno si corra ai ripari inserendo nuova segnaletica aggiuntiva sull’asfalto prospiciente la Cattedrale, addirittura a traffico aperto, dopo che per mesi è stato inibito ed un programmazione seria l’avrebbe dovuto prevedere prima di dare il via alla viabilità. Perché come al solito si procede un pò a caso per “vedere di nascosto l’effetto che fa”.
La favola nel mondo di Levaggi prosegue e si racconta che lo stesso abbia raccolto tante impressioni positive anche da parte di stranieri, giunti a Chiavari in stazione. Questi sarebbero transitati sul nuovo viale in pietra che conduce al centro storico, paragonando la nostra città alle più belle capitali europee.
Nel mondo reale invece si naviga a vista ed è il primo cittadino stesso che l’ha evidenziato nel medesimo post, successivo alla presentazione della nuova circolazione, quando il popolo della rete è esploso in una sonora protesta. L’ha ammesso con più classe ripercorrendo il motto: Andiamo avanti “pedetemptim”, passo per passo.
Nel mentre s’ipotizza anche di chiudere al traffico “Piazza delle Carrozze”. Per un paio di stagioni si è preannunciato: “aspettiamo il piano del traffico e poi valuteremo se è possibile farlo”.
Arrivato questo piano del traffico, povero di contenuti (come pochi) ora non sappiamo cosa abbiano potuto capire da questo; ma da oggi si improvvisa anche questa chiusura vedendo dichiaratamente l’effetto che fa. Poi si scopre che mancano i cartelli e tutto è rimandato.
Sorgerà spontanea la domanda, ma davanti alla cattedrale cosa prevedeva il piano del traffico? Naturalmente nulla. Si parlava di invertire le due vie, come in effetti … non è avvenuto. E di questo disegno “disturbano” e queste modifiche al traffico pericolose con macchine e motorini che appaiono tutte in contro senso tra loro: nulla. O la viabilità è stata tirata giù a caso (probabile) o il piano del traffico è stato fatto a caso (ancora più probabile). Giudizio nostro chiedete? Naturalmente siamo per la pedonalizzazione però apportata dopo un percorso di preparazione e di supporto che abitui la cittadinanza ai nuovi costumi e li agevoli negli spostamenti. Anche senza studi di piano del traffico. Invece tutto in città procede a caso e tutto fatto al contrario. All’uso solito quando s’improvvisa