Era il 06 dicembre e il Sindaco di Chiavari alla luce di alcune ripetute segnalazioni riportate sugli organi di stampa in merito al paventato spostamento della RSA dal polo ospedaliero di Chiavari, dichiarava in proposito: “Posso confermare che la nostra Rsa non verrà assolutamente spostata ma rimarrà a Chiavari; nulla di quanto riportato dagli organi di stampa, nei giorni scorsi, in ordine alla Rsa sita presso il polo di Chiavari, è mai stato presentato dall’azienda nel suo piano di riorganizzazione. L’azienda ha garantito che la futura riorganizzazione socio-sanitaria territoriale e ospedaliera dovrà comunque essere sottoposta alla conferenza dei sindaci” e che anzi il servizio di Chiavari sarebbe stato potenziato. Invece la notizia quella vera e crediamo ufficiale pare arrivare dal Sindacato Usb Sanità’ Tigullio e cioè che il secondo piano della Rsa (Residenza Sanitaria Assistenziale) con 24 posti letto, chiuderà entro il 20 febbraio 2017.
Non entriamo nel merito delle procedure utilizzate dalla direzione rispetto agli occupati del settore avvisati solo in via informale e per il quale il sindacato naturalmente farà valere il rispetto delle regole esistenti, ma trattiamo la notizia per quanto riguarda la nostra città.
Se ciò fosse vero rileviamo alcuni punti fondamentali.
1- Come al solito la comunicazione e la trasparenza tra primo cittadino e i cittadini stessi viene meno. Come per il caso dell’arrivo del depuratore comprensoriale sorge il dubbio: il primo cittadino sapeva ed ha dichiarato cose inesatte o accadono le cose e neppure le diverse autorità si confrontano con lui?
2- Siamo stufi di sentire grossi e tronfi articoli di giornale che mettono Chiavari al centro dell’universo, poi via via spariscono tutti i servizi essenziali e d’indotto. In compenso mentre tutto si allontana, con i toni trionfalistici il primo cittadino accoglie il depuratore semi-comprensoriale.