Sembra uno scherzo, ma relativamente al dirigente Giorgio e alle gravi accuse dell’intercettazioni nessuno dell’amministrazione si è ancora esposto. Quindi proseguiremo nel nostro lavoro di verifica, non mancando di denunciare quanto non seguirà la norma di legge. Ricordiamo che la Dirigente del Settore VI – Politiche per la persona andrà in pensione e la stessa occupa un posto molto prestigioso ed appetibile, perché dalle prime informazioni da Noi reperite (che attendono una maggior verifica) in tanti anni Lei in tandem con il Dott. Giorgio, da Dirigenti hanno contribuito a guidare un assessorato importante curandosi tra varie mansioni di sociale, le famiglie e pare anche la famiglia. Per ora infatti è un ceto, ma pare che la sopracitata Dirigente sia la diretta superiore della figlia e di altri parenti dipendenti comunali assunti sotto la sua egida e neppure di questo a Chiavari nessuno, che dice di far politica per il bene della città, si è mai accorto. Quello che non è un ceto è che la stessa Dirigente ha richiesto le dimissioni volontarie dal servizio, con decorrenza dal 1° maggio 2017 (ultimo giorno di servizio 30/04/2017), e che con ogni probabilità permetteranno di muoversi per ricoprire questo ruolo già con questa amministrazione. A prescindere da questo a nostro avviso (ed è quello che andremo a verificare) pare si sia creato un cerchio magico molto antidemocratico gestito per il bene di pochi eletti: non ne facciamo una colpa, ormai è tardi, ma non è mai abbastanza presto per finire e riportare anche nel pubblico un po’ di meritocrazia. Saranno da valutare borse lavori e i falsi invalidi emersi dalle intercettazioni che in realtà sembrano sani come pesci. Gli stessi pesci che magari da Lavagna si sono spinti o provano a spingersi fino a Chiavari. Alla luce di tutte queste sommarie informazioni apprese ricordiamo che per il nostro gruppo l’ultimo dei problemi “è andare a comandare” come altri che si attrezzano con armi e bagagli per questo, perché tanti oggi si sfidano solo per detenere potere, lo fanno nel nome della trasparenza, ma poi incredibilmente nei precedenti mandati si sono tutti sempre distratti. Il nostro primo impegno sarà entrare nel Palazzo e capire questi meccanismi cercando di far di tutto perché naturalmente finiscano. Sono durati anche troppo certe sudditanze e colpevolmente il finto teatrino passivamente li ha sempre avvallati
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