Condividi su:
La città di Chiavari ha bisogno di risveglio, di investimenti, di nuove idee ma l’attuale amministrazione sta correndo nel senso inverso, controproducente e occorre una chiara consapevolezza di questo aspetto. Il degrado e l’abbandono non sono una buona pubblicità per la città, né sono il bene di chi la vive, ma perdere le proprie caratteristiche, svendere le proprie bellezze a una bruttezza irreversibile è pure maggiormente pericoloso e ha costi molto elevati.
Se mai fosse possibile possiamo esporre definitivamente la parola “game over” alla trasparenza sulle ultime scelte che riguardano il futuro di Chiavari. Il Sindaco, che ha nominato chi gestisce il Torriglia, permette che il Presidente della Fondazione, la Fondazione per antonomasia dei chiavaresi, possa scrivere che non deve rendere conto alla città su scelte così’ importanti. Quindi Chiavari consegna per 50 anni la sua storia, la sua collina più prestigiosa – vincolata e interessata da un ampio moto franoso – senza avere il diritto, quanto meno, di essere informata in merito ad interventi e attività che rimarranno in eredità alle prossime generazioni.Prima che i cittadini con il loro voto mandino a casa definitivamente questo modo di fare politica non vorremmo vedere rovinata anche la collina delle Grazie, come Piazza dei Pescatori e Piazza ns Signora dell’Orto, lavori per i quali i più ottimisti dicono che è meglio di come era prima senza ricordarsi di chi e perché quei luoghi meravigliosi si erano ridotti così. Banalmente ricordiamo che nulla a Chiavari succede per caso e spesso il problema è stato creato per poi imporre il rimedio. La memoria corta permette a questo modo di amministrare di sopravvivere ad azioni che in un qualsiasi altro paese semi democratico porterebbe a processi immediati. Non siamo più disposti a sentirci dire – come successo per i supermarket, per Preli, per gli accordi presi con gli indagati della faccenda di Lavagna etc, che il povero sindaco sia sempre all’insaputa di tutto ciò che invece lui permette.
La collina delle Grazie è soggetta a vincolo paesistico e tutte le proprietà rurali dell’Istituto lo sono, l’area è sito di interesse comunitario ed è contigua al Parco Naturale Regionale del Monte di Portofino, ci sono inoltre zone franose – come già evidenziato da sopralluoghi e studi accreditati – e di questo si deve tener conto e dare risposta .
Non si può far finta di niente, non si può non vedere. Chiederemo immediatamente di essere ricevuti dal Presidentessa della Fondazione e ci attiveremo come esponenti della Regione per avere quelle risposte che i cittadini di Chiavari meritano.