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Le pedonalizzazioni a Chiavari sono sparite, le ha portate via la ricerca del voto e del consenso. L’unica tentativo che ha fatto l’amministrazione per portare Chiavari verso il futuro è fallito miseramente, ma non è passato troppo tempo ed i cittadini non scorderanno la chiusura di piazza delle Carrozze per le ore pomeridiane nella calda estate, con i vigili piantonati a presidiare il nulla. Ci eravamo già espressi a suo tempo sul cosiddetto piano del traffico, e avevamo già spiegato che lo trovavamo insufficiente, di troppo corto respiro ed in molti punti peggiorativo (evidentemente lo considera in maniera simile pure questa amministrazione visto che l’ ha sepolto comunque in un cassetto e ben poco ne ha usato). Il M5s è a favore delle pedonalizzazioni, se naturalmente fatte con senso, perché prima ancora di chiudere al traffico vie e piazze bisogna o fornire tragitti alternativi o un sistema alternativo di mobilità. Purtroppo nel caso di Chiavari si va semplicemente a chiudere vie e piazze, con arredamenti urbani vetusti o assenti, e si costringe il cittadino o chi in transito ad intasare ulteriormente strade molto trafficate o a fare giri complessi per poter arrivare a destinazione. La prima necessità in questi casi sarebbe realizzare parcheggi in periferia o comunque esterni al centro storico, collegandoli al medesimo con percorsi pedonali, ciclabili, bike sharing, bus navetta ecc. Nella nostra città invece ciò non succede, siamo talmente avanti che saltiamo a piè pari questo passaggio e andiamo a chiudere transiti e azioniamo divieti senza dare nessuna alternativa. Ricordiamo che è stata eliminata la stazione delle corriere di fronte alla stazione ferroviaria, che era un ottimo punto di interscambio, molto utile soprattutto per le persone anziane, sparpagliando gli autobus per Chiavari e dando un ulteriore colpo ad una Atp già in crisi. La mobilità alternativa poi nella nostra città continua ad essere totalmente assente. Già nel recente passato amministrativo avevamo avuto una gestione poco favorevole all’incentivo delle biciclette, si sperava che ora qualcosa cambiasse e invece dopo 4 anni di amministrazione cosa possiamo dire? Piste ciclabili? A parte alcune centinaia di metri in riva all’Entella, all’interno della città non abbiamo visto realizzare non zero chilometri, ma zero metri; eppure i progetti ci sono, e ci sarebbe pure la possibilità di ottenere finanziamenti e contributi, ma anche questo evidentemente non interessa, anzi la lotta alla bici sembra proseguire con sequestri di mezzi al di fuori delle rastrelliere (per altro ben poco presenti sul territorio), minacce di multe per il loro uso nei tratti pedonali. Il fatto che le rastrelliere presenti siano gravemente ed endemicamente insufficienti non fa pensare all’amministrazione che sia necessario aumentarne il numero? Evidentemente no. Chi decidesse da Sampierdicanne o da Caperana di andare in spiaggia usando la bici e non riuscisse a metterla in una delle rare rastrelliere, cosa dovrebbe fare? Buttare la bici in mare, portarla in spiaggia o cosa? E i famosi e promessi posteggi per residenti che fine hanno fatto? Era una promessa inattuabile? O forse non si ha voglia di metter mano al contratto Apcoa? Tante volte abbiamo sentito dire che fino al 2017 il contratto Apcoa non si può toccare ma noi e tanti cittadini di Chiavari vorremmo sentire dire cosa si prevede dopo il termine: si vuole ancora una società che fa pagare il posteggio ai disabili, che ha esposto sulle colonnine di pagamento un regolamento impossibile da leggere a meno che non si abbiano 10 decimi di vista, con la parte dei diritti scritta ancora più in piccolo, senza dotazione pos, e senza una versione quantomeno in lingua inglese. Vogliamo poi parlare della spazzatrice? La spazzatrice è rimasta la stessa, seppur risulti avere molte problematica, si rompe spesso e spande olio invece che pulire. Anche su questa, tante promesse. Per ultimo vorremmo segnalare che in altre località si stanno installando colonnine per la ricarica dei mezzi elettrici, anche questo potrebbe essere un passo in avanti per la nostra città verso l’incentivo di fonti alternative, invece non è stato nemmeno, a quanto sembra, aggiornato il regolamento comunale che impone ai nuovi posteggi e box la dotazione di colonnine di ricarica. Siamo cosi avanti che stiamo 20 anni indietro. E abbiamo perso altri cinque anni.