Ancora Preli: valorizziamo il pubblico o lasciamo lavorare solo il privato? Il Meetup 5 Stelle di Chiavari vede sempre con preoccupazione ciò che sta accadendo sul fronte mare di Preli: sull’area ex cantiere proseguono i lavori privati, ma ancora non si vede né un accenno di passeggiata pedonale, né di pista ciclabile e nemmeno di un parcheggio pubblico. E ancora grazie che i cittadini con la raccolta firme (da Noi massicciamente sostenuta) hanno impedito lo scempio della passeggiata palafittata sulla spiaggia, su cui il Comune non aveva mosso alcuna obiezione. Per quanto riguarda la Colonia Fara è naturale pensare “Meno male che viene risistemata e utilizzata” ma ciò non può far dimenticare la vergogna per l’inattività di tutte le Giunte Comunali che si sono susseguite negli ultimi 30 anni, cioè da quando la Colonia è stata regalata dalla Regione alla città di Chiavari; città che dal canto suo si è sempre lavata le mani sia dal risistemarla sia dal destinarla ad un uso pubblico, malgrado le proposte non siano mai mancate. Oggi possiamo solo pensare come il minore dei mali il vederla venduta a prezzo ribassato e ristrutturata da privati, con una controparte pubblica che deve praticamente limitarsi al sollievo di vederla tornare splendente. Per quanto riguarda la spiaggia – di Preli in particolare, ma tutte quelle ancora pubbliche in generale – continuiamo ad assistere ad ampliamenti degli stabilimenti balneari ed alla scomparsa di piccole, furtive e continue porzioni di spiaggia pubblica: ruspette private si appropriano di materiale pubblico per risistemare la porzione data in concessione, ed il controllo che questa Amministrazione pone in atto è totalmente inesistente. Nasce spontaneo un timore (più che altro una premonizione): non è che malgrado la promessa di spostare solo momentaneamente i bagni Bergamo, domani vedremo altri nuovi stabilimenti sorgere davanti alla Fara per essere destinati ai suoi facoltosi inquilini? È già successo che altri spostamenti temporanei siano divenuti definitivi e nuovi bagni siano comparsi magicamente. Che dire ancora dell’area camping? Quella stessa area che avrebbe dovuto avere – ancora a fine giugno – nuovi e mirabolanti gestori, che fine farà? Al momento è stata fatta diventare solo una spianata di erbacce e terreno di caccia per i topi. Spiace constatare che a distanza di tempo, anche in questa occasione l’Amministrazione Comunale ha lasciato fare con disinteresse e senza prendere una posizione a tutela dell’unico bene che dovrebbe starle a cuore: quello della città nel suo insieme. Chiavari ha perso migliaia di turisti e visitatori, ed il Torriglia, ad oggi, qualcosa come 30.000 euro di mancati introiti. Sfugge qualcosa. Cosa ne sarà, infine, dell’area dopo Villa Piaggio? Perché le alternative sono due e semplici: o quest’Amministrazione si decide a produrre progetti e scopi, oppure ancora una volta l’iniziativa si lascia tutta in mano al privato – ammesso ne abbia tempo e voglia. Non sappiamo cosa sperare: augurarci che vada in porto l’ennesima speculazione edilizia privata con limitatissime ricadute pubbliche (e la perdita definitiva di un altro pezzo di suolo naturale e pregiato) o lasciare che tutto rimanga sterpaglia e incuria. Ricordiamo anche a noi stessi che le difese a mare dell’area sono distrutte, non esistono praticamente più scogli a sua protezione, e lo stesso muraglione inizia a cedere, dato che il mare continua (naturalmente) a erodere e portar via porzioni di costa. Per non parlare delle condotte di scarico del depuratore malamente “tappullate” e poggianti su strutture evidentemente instabili. Cosa facciamo? Speriamo che il privato prenda l’iniziativa per poi rincorrere diritti pubblici che verranno erosi, quelli sì, dal ritardo decisionale, oppure aspettiamo che il mare si riprenda un pezzo di Chiavari?