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Siamo in procinto di nominare il nuovo sindaco di Chiavari. Auspichiamo sia finalmente una persona che abbia voglia e cuore per svolgere questo ruolo: dovrebbe essere proprio un sindaco presente, ma non solo sui manifesti. Manca da lustri ormai, aldilà dei momenti della campagna elettorale, quando tutti fantasticano un indefesso amore per la città. In nome di questa parola magica molte persone si sono ricollocate a piede sospinto nelle discussioni, dopo una globale complessiva assenza e un discreto disinteresse. Preli penso possa essere spunto per ragionamenti che dovrebbero fare riflettere.
Su Agostino si è già detto tutto: proprio per Preli è stato condannato in via definitiva. Una vicenda desolante ed allo stesso tempo agghiacciante per l’interesse che ha cercato di ricavare nelle vesti di amministratore. Sicuramente il progetto attuale porta la sua matrice e se Preli si eleva nel cielo si deve in particolare a lui.
Ricordiamo preliminarmente che quello era il periodo n
el quale gli esponenti del nostro gruppo riprendevano i Consigli Comunali, cosa che facemmo anche durante quello del dicembre 2013 nel quale un nostro attivista venne allontanato (al contrario di tante altre volte in cui venne di fatto semplicemente fatta interrompere la ripresa). La volta dell’allontanamento fu lo stesso sindaco a scusarsi per l’accaduto nel corridoio della sala. Questa tensione e le continue nostre richieste portarono poi l’amministrazione a votare ed avvallare ufficialmente le riprese del Consiglio.
Dopo la Delibera n. 115 del 10/10/13 con la quale venne approvata la variante allo S.U.A. C.4.3. BIS e dato l’impulso per avviare la Conferenza dei Servizi per l’approvazione del progetto, il Meetup 5 Stelle Chiavari ha inviato una nota a Ministero, Regione, Provincia, Comune di Chiavari, Capitaneria e Procura della Repubblica, con firma congiunta di Alberto Zolezzi (deputato M5S e membro della Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici), per esporre e denunciare tale progetto.
Il 18 ottobre e il 19 dicembre 2013 nelle osservazioni richiedemmo: 1) che venissero ridotte le volumetrie a destinazione residenziale autorizzando solo la ristrutturazione dei volumi oggi esistenti e realizzando nuove aree verdi di rispetto verso la parte prospicente il mare; 2) che venisse realizzata la nuova passeggiata mare all’interno dell’attuale proprietà privata senza andare ad occupare tratti di spiaggia sottraendola alla balneazione.
Il 04 gennaio 2014 abbiamo dato vigore al comitato “Salviamo la spiaggia più bella”, mettendo a disposizione i nostri attivisti perché il progetto – oltre ad essere scellerato ed indecente – inizialmente voleva anche rovinare in modo definitivo la spiaggia. Furono raccolte circa 2000 firme. Per raggiungere questa finalità si era fornito un preciso resoconto di tutta la progettazione anche alla Camera dei Deputati, ed in particolare – appunto – ad Alberto Zolezzi, membro della Commissione parlamentare Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, il quale in prima battuta scrisse a tutti gli Enti preposti a presenziare alla Conferenza dei Servizi referente chiedendo il massimo dell’attenzione nell’esame del progetto, e successivamente presenziò in modo graditissimo al nostro banchetto e appose la sua stessa firma alla raccolta.
Nel comunicato del 06 Gennaio 2014 sulla variante allo S.U.A. ci chiedevamo se il sindaco fosse stato in vacanza, dato il suo continuo negare l’evidenza. Non c’era il 30 settembre 2013 quando la stessa Commissione Edilizia del Comune aveva fornito la prima stroncatura al progetto rilevando come la passeggiata a mare andasse arretrata in modo che rimanesse iscritta nell’area privata e lasciasse così inalterata la spiaggia. Lo abbiamo visto e sentito in aula difendere il progetto così come poi è stato depositato agli atti: come si evinceva dai disegni ha difeso, cioè, la realizzazione di sproporzionate cubature proprio in riva al mare e la costruzione di 66 appartamenti per una superficie complessiva di mq. 5463. Nulla ha avuto allora da dire sulle forme edilizie dei palazzi che gli saranno sembrate evidentemente in perfetto stile ligure. Ma più grave ancora, non si era evidentemente accorto in quel frangente dei 445 mq di area demaniale “rubata e consumata”, soprattutto con il discutibilissimo passaggio sospeso su pilotis a occupare la spiaggia. Sui social come suo solito trovò il tempo di scrivere che “vengono dette cose false da chi raccoglie firme“ e di asserire che “il progetto può piacere o no ma non porta via un solo metro quadrato di spiaggia”. Fino a quando lo stesso Levaggi dichiarò, dopo una riunione in Regione, che la passeggiata sarebbe stata ricondotta nella proprietà privata entro il filo del muro antisbarco.