Dopo una serena navigazione per l’Amministrazione, dovuta alla scarsa propensione all’azione e alla spasmodica e repentina ricerca del consenso con semplici interventi spot del tipo “manutentivo”, ma soprattutto solo tramite l’azione efficace dell’agenzia di stampa, piomba su Chiavari la questione morale. Una questione morale oggi denunciata dalle minoranze, ma scarsamente trattata dai partiti. Ogni giorno questi sono spronati dai media per capire almeno i loro intendimenti su questa città in termini di elezioni e candidati, visto che ormai mancano completamente nella vita e nella cronaca politica quotidiana. Con un discreto silenzio lascia l’esimo assessore per nessun motivo apparente. Si sforza di spiegarlo l’ex assessore stessa con un post su facebook, denunciando come la normalità il ricorso del marito ad una persona che i giornali definiscono un “temibile” boss per cifre addirittura non significative. In una didascalia del secolo viene riportato la frase del boss: se qualcuno mi fa uno sgarro, anche se venisse arrestato “poi gli taglio la testa lo stesso”. Forse non era proprio il primo a cui chiedere casomai il fatto risponda al vero. Poi esce il sindaco e per dimostrare che la sua Amministrazione è pulita racconta altra vicenda poco chiara di strani movimenti nel porto che lui e il suo dirigente sono stati talmente arguti da anticipare e capire. Facciamo finta di crederci e forse nei prossimi giorni studieremo elementi più circostanziati e li valuteremo, come andremo ad affrontare questa delibera di cui parla cadendo nel tranello. Ma ci vuole serietà per la città. Davanti all’enorme domanda se a Chiavari sia o no arrivata la ndrangheta, che vorrebbe trovare risposte trattando argomenti di bandi, appalti, rifiuti e movimenti di denaro, il Sindaco risponde raccontando un semplice aneddoto, ai confini della privacy, su una richiesta d’affitto di un box nel porto. Quindi lontano dall’avere una risposta per ora le certezze sono che le cronache davano l’ex onorevole Mondello molto attenta alle vicende chiavaresi, tanto da formare con Silvia Garibaldi l’associazione che dava risalto all’azione della stessa in Consiglio comunale. Azione politica che ha permesso all’Amministrazione di approvare il Puc in due battute, con il voto della Garibaldi disgiunto dalle minoranza ed in modo abbastanza non usuale la sua presenza nelle foto di rito per l’inaugurazione di altra piastrellata avvenuta in zona porto, nella giornata di Festa nel Porto, quasi come a evidenziare l’allargamento della maggioranza. Cosa dice l’associazione presieduta da Silvia Garibaldi sulla vicenda di Lavagna che pare non fermarsi. Cosa dice la Lega nord, che ora dichiara di essersi rifatta una verginità dopo l’azzeramento anche nel nostro territorio, dove operava di casa nel nome dei vertici nazionali Belsito. E la destra in generale. Se i partiti sono spariti è stata fatta quella pulizia sempre auspicata dal Movimento Cinque Stelle. Ma sappiamo che non è così e si ripresenteranno come a partecipare ad una semplice specialità olimpica alle quinquennali elezioni del sindaco. Di buona lena.