Abbiamo caricato sulla nostra pagina facebook un video relativo all’assalto di roditori ad un sacchetto in pieno centro di Chiavari, lasciato da qualche poco educato cittadino, fuori dai bidoni di competenza. E’ stato visionato da 10 mila utenti. Capiamo il basso contenuto di questo messaggio, ma tale video è la risposta a quello che l’amministrazione comunale ha proposto il mese scorso. Molto simpatico, evocativo, ma con tutte le qualità che offre la nostra città, ai cittadini è sembrata una presa in giro l’invito ai turisti a visitarci per la pulizia della città, ambito nel quale ormai siamo al limite della decenza; non certo per gli operatori ecologici che si muovono con impegno e buona lena. Nel nostro piccolo, come valore aggiunto in vista della campagna elettorale, abbiamo dato incarico a due tecnici al fine di poter dare alla città una proposta mirata e moderna, perché le spese sostenute sui rifiuti dall’amministrazione sono folli (le stiamo quantificando). Dopo gli aumenti della tassa invece che il ribasso e incarichi su incarichi, siamo ancora in questa situazione. Nelle serate d’inverno certi angoli di Chiavari sembrano degni di un luogo abbandonato a se stesso, con plastica e carta che vagano in balia del vento. Sia chiaro che il nostro non è l’attacco al sistema porta a porta che è da noi considerato imprescindibile, ma questa va pensata per essere resa pratica e premiante per i cittadini. Se da una parte i cittadini vanno educati a differenziare correttamente con istruzioni corrette e prevedendo punizioni per chi non si vuole adeguare, dall’altra bisogna distribuire il miglioramento anche economico dell’amministrazione, premiando i risultati con la tariffa puntuale TARIP che deve essere composta da una parte fissa (che comprende per esempio i costi del personale e della raccolta) e da una parte variabile che dipende dall’effettiva produzione di rifiuti di ogni singola utenza e nella sostanza, dalla capacità del cittadino di differenziare, che può essere misurata grazie a tecnologia comunemente utilizzata come microchip. In questo modo si avrà un’incentivazione economica che stimolerà una maggiore consapevolezza dei cittadini verso comportamenti virtuosi; la progressiva riduzione della produzione di rifiuto secco non riciclabile da avviare a smaltimento e il naturale incremento della percentuale di raccolta differenziata e di recupero della materia; l’allineamento tra ricavi, costi reali del servizio e copertura delle spese di investimento oltre ad una maggiore trasparenza e semplificazione, dal momento che la “bolletta” sarà più facile da comprendere per tutti. Invece cosa accade a Chiavari oggi? Quanto differenziamo non è dato più sapere. Si è ventilato che sono stati fatti esami al rifiuto secco? Quali sono stati i risultati? Quando si riscontrano situazioni anomale l’amministrazione parla sempre, non di città in disordine, o di sistema non organizzato, ma di cittadini maleducati. Possiamo avere i dati circa le sanzioni comminate negli ultimi tre mesi? A nostro avviso sono state zero ed il risultato oggettivamente si riscontra ogni giorno.