Chiavari, parla la Gentilini: ”ex cantiere Preli, due giganti di cemento e la devastazione dei vincoli ambientali”
Chiavari, ex Colonia Fara. Nadia Gentilini insiste: ”si doveva solo riqualificare un’area abbandonata e degradata, invece stanno dando vita ad un progetto immobiliare invasivo, con una colata di cemento a pochi metri dal mare destinato al business turistico e che rischia di rendere privato il tratto di spiaggia demaniale”.
All’inizio solo l’esigenza di riqualificare un’area demaniale degradata e pericolosa e che riguarda il più caratteristico tratto balneare di Chiavari: la Torriglia, l’ex colonia Fara e i cantieri navali. Tre proprietà, di cui una del comune, abbandonate. Sulla proprietà del comune, ex colonia Fara, si concentrano e dipanano le vicende giudiziarie, le polemiche e le guerre intestine che hanno infine visto Nadia Gentilini come unica soccombente insieme ad ignari cittadini: ”risulto unica soccombete soltanto perchè sono stata la sola ad oppormi ad un disegno criminale”. In questi giorni la Gentilini verrà ascoltata dalla commissione Antimafia: ”ciò che stanno edificando su quel tratto di spiaggia è spaventoso e non corrisponde affatto al progetto iniziale, non lo dico io, ma le carte che consegnerò a Roma”.
Tutto ha inizio nel 2000, ma solo dopo aver fatto fuori la Nadia Gentilini, costringendola alla fuga dopo reiterate minacce, intimidazioni e attacchi vari che l’hanno portata a perdere il lavoro e i beni in suo possesso il 31 ottobre 2013 l’ex colonia Fara viene venduta all’asta alla società Fara srl per 6 milioni e 750 mila euro, ”guarda caso la società Fara srl nasce a giugno 2013 e ha come oggetto sociale tutte quelle attività che calzano a pennello con tutta l’operazione Preli, anche la gestione della spiaggia. Sono finita al centro di gravi e lesive faide per la gestione e la realizzazione di questo progetto con conseguenze gravissime per la mia vita e quella dei miei cari”.
Un problema di proprietà rischiava di far fallire il progetto.
Come dicevamo il progetto immobiliare destinato al mercato turistico di lusso aveva bisogno di entrare in possesso di tutte e tre le proprietà, Cantiere Navale, ex colonia Fara e la Torriglia: ”a me era stata affidata la vendita del Cantiere Navale da parte dei proprietari privati e qui subisco le prime pressioni; io ho denunciato chi mi – indicava – a chi vendere, ma mai pensavo si trattasse di un gruppo criminale. Fatto sta che l’attuale cantiere ha preso vita proprio sul terreno che era dell’ex colonia Fara e del cantiere navale: ”ho visto due giganti di cemento, la devastazione dei vincoli ambientali. Il progetto iniziale è stato stravolto”.
Quindi la Gentilini afferma che ”l’attuale operazione si basa su un progetto che non corrisponde al vero, vale a dire a quello per cui si erano ottenute le autorizzazione da parte dei vari Enti. Anche perchè la totale demolizione del compendio immobiliare, così come adesso hanno fatto, produce un indice di edificabilità pari a quasi tre volte l’esistente”.
Tra le altre denunce la Gentilini si chiede: ” mi tornano in mente le parole degli inquirenti diWoodcock quando mi parlarono di riciclaggio industriale”.
Federcontribuenti seguirà fino a Roma gli sviluppi su Nadia: ”In Italia siamo abituati agli scandali e ai gridi di allarme solo a fatto compiuto. Un’altra domanda che ci siamo posti e che porremo all’attenzione della Commissione è come sia possibile che società neonate accumulino tanta ricchezza e riescano ad ottenere tanti milioni di finanziamento”.
Se volete firmare la petizione, questo è il link, grazie.