Ma quando arriva il momento del bene pubblico a Chiavari? Le tante promesse della vecchia politica.
Qualcuno aveva promesso di salvare il Tribunale di Chiavari, facendo viaggi su viaggi a Roma, oppure di salvarci dalla Provincia, oppure anche dall’Outlet di Brugnato, ed ora se altri ricordano questi eventi lo stesso tende ad offendersi perché la guerra poteva considerarsi impari. Però nel frattempo acquisiva importanti cariche nella città metropolitana, oppure nell’Anci.
Nel tempo sono spuntati magicamente l’addizionale Irpef, ma sono spariti i parcheggi per residenti, il no alla spazzatrice, la diminuzione delle tariffe parcheggi; più che spariti sono rimaste solo promesse da campagna elettorale. Per non parlare del Palazzo Ducale del Tigullio che era da individuare nel Tribunale, stesso palazzo che intanto continua ad essere vuoto ed oggetto d’infiltrazioni: del quarto polo della cultura non si parla più. Ma nemmeno di ri-perimetrare il mercato, ri-pavimentare Piazza Mazzini, argomento cult per due anni e poi, stranamente, più nulla. E’ scomparso il campeggio, ma non è un problema che poteva garantire l’Amministrazione perché il Torriglia si è detto che si muove in autonomia; questo solo quando conviene, perché poi se occorressero ai consiglieri di minoranza spiegazioni sull’operato dell’istituto, queste vengono fornite in prima persona dall’ultimo dei consiglieri appena nominato direttamente dal Sindaco, chiamato pare dal basso Piemonte.
Il centro polisportivo nuovo una volta è vanto, la volta dopo un sogno irrealizzabile. La città dello sport è solo per alcuni sport, gli altri a piedi e senza pista. I canali sporchi e la città che finisce sott’acqua, gli slogan i vigili tornino in strada, le operazione cani puliti, bici ciclo-posteggi e cartelli uno slogan, come le pattuglie in borghese. Necropoli e museo storico, meglio non proferirne parola. Alle critiche relativamente all’accessibilità negata nella città invisibile il sindaco risponde presente e promette d’intervenire come per ogni mancanza si riscontri tipo la mancanza dei cicalini a chiamata, peccato però constatare che alle ferrovie per parlare della stazione di Chiavari e disabilità non si sia mai visto; e nel mentre scompare la fermata del Freccia-Bianca e bisogna sempre rincorrere. Una campagna elettorale vinta anche su tutte queste promesse e incentrata su Chiavari capolista nel Tigullio per poi appurare che era tutto uno scherzo. Una canzone famosa diceva.. parole, parole, parole, soltanto parole, ma tranquilli cittadini di Chiavari #state sereni.