La proposta apertura di un nuovo supermercato in pieno centro a Chiavari riporta in vita annose questioni. Sembra persino sterile ripetere le solite osservazioni, ma la forza delle reazioni delle Amministrazioni Comunali lascia spesso perplessi.
Un supermercato di circa 400 mq in via Gagliardo: innanzi tutto, perché? Chiavari ha circa 25.000 residenti, e non si moltiplicheranno; piuttosto, si divideranno ulteriormente tra il sempre crescente numero di medie strutture di vendita esistenti. L’idea che si possano attirare clienti dalle città vicine è quantomeno ottimista; e se anche succedesse, avverrebbe a discapito della vivibilità cittadina e del suo commercio di dettaglio.
Non si tratta di essere contro a priori, ma serve ricordare quanti sono i supermercati, di qualsiasi dimensione, che si sono insediati a Chiavari? Forse no. Potrebbe però servire ricordare quante deroghe sono state loro concesse, magari. La struttura di vendita prevista in via Gagliardo sorgerebbe in zona esondabile. Rossa. Significa non poter incrementare la vulnerabilità del patrimonio edilizio esistente rispetto agli eventi alluvionali, assumere accorgimenti tecnico-costruttivi che concorrano a non incrementarne il rischio attuale, e non poter effettuare cambi di destinazione d’uso che comportino aumento del carico insediativo, anche temporaneo. Dal punto di vista urbanistico, è richiesta una dotazione minima di parcheggi che il Gulliver previsto non è in grado di garantire, e che monetizzerebbe. Le domande a cui l’Amministrazione deve poter rispondere sono diverse: che visione di Chiavari si vuole sviluppare? Il cambio di destinazione d’uso non è dovuto, la decisione è politica prima che tecnica – anche se così spesso sarebbe bello non fosse. Il rischio idraulico e le allerte meteorologiche come verrebbero gestiti? La viabilità come ne sarebbe modificata? La presenza di un supermercato in quella zona di Chiavari, tra vie strette e a senso unico, influenzerebbe notevolmente un’area su cui l’Amministrazione pare voler sviluppare progetti di natura differente. Che impronta si vuole dare al commercio chiavarese, come si vuole che torni a svilupparsi in modo organico? Come lo si vuole proteggere? Confidiamo che la Giunta stia cercando proprio queste – ed altre – risposte, ma nel frattempo auspichiamo confronti aperti e riflessioni sincere, che esulino da questioni troppo spesso finanziarie che finiscono col sacrificare la città. Perché bisogna iniziare a superare l’idea che il denaro ricevuto dal Comune tra oneri, cambio di destinazione d’uso e monetizzazione dei parcheggi, sia sempre un vantaggio per la città, se ciò che riceve in cambio è un danno.
Mu5s Chiavari